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2019

L’adesione all’appello è pertanto CHIUSA, sebbene la STORIA non sia mai conclusa, né prescritte le norme di diritto nazionale e internazionale che l’hanno motivata.


AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA


oggetto:

APPELLO per la liberazione degli studenti libici prigionieri in Italia: Nuri Ahusain e i suoi compagni


l'arresto e la detenzione di Nuri Ahusain, in carcere dal 9 giugno c.a., e di altri due studenti libici in Italia, eseguiti per la prevenzione di atti criminali semplicemente supposti, e privi d'un pur minimo e oggettivo corredo probatorio, costringe alla supposizione che non dal diritto proceda il provvedimento restrittivo ma da convenienze di ordine politico del tutto estranee ai principi ed alle prassi di una Magistratura libera ed informata ad uno stato di diritto.


Le imputazioni a loro carico (le minacce perpetrate ai danni di loro connazionali; l'assalto all'ambasciata libica in Italia; l'evocato aggravante del disposto art. 4 Legge 146/2006 seppur privo dei presupposti di cui all'art. 3), sebbene ancora vincolate al riserbo dell'indagine ancora in corso da parte della digos e dell’ucigos (coordinate dal pm Giuliano Mignini e dal procuratore Giacomo Fumusu), non possono non ricordare le improbe invettive di cui già Tortora, Franco Franchi e Sabani furono vittime, con ciò allungano le inquietanti ombre proiettate da un uso superficiale, ovvero strumentale, o addirittura arbitrario del processo penale.


Va messo in rilievo poi che l'imputato Nuri Ahusain, in forza dell'incarico di “presidente della lega degli studenti libici in Italia”, e quindi di rappresentante delle loro ambasce, del loro dolore, della loro dignità, è tenuto al diritto/dovere del concorso “... con metodo democratico a determinare la politica nazionale” (art. 49 costituzione) attraverso la manifestazione del “...proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” (art. 21 costituzione). E il pensiero può piacere o non piacere. L'aver inteso comportamenti esatti dalla nostra Carta costituzionale quali “criminali” pone in essere un precedente che è in sé una pesante ipoteca sullo sviluppo della democrazia e della coesistenza civile.


Confidando nel ruolo che la Ella interpreta nell'ordinamento istituzionale dello Stato, nonché nella Sua indefettibile coscienza, chiediamo vadano esperiti tutti i necessari provvedimenti per il ripristino della legalità, così da pervenire ad una pronta e quanto più

IMMEDIATA SCARCERAZIONE

di Nuri Ahusain e dei suoi compagni



placido altimari

promotore di officina667

associazione di promozione sociale

Catania, 24 giugno 2011

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